Finalmente qualcosa di concreto… Parliamo del ds-1, pedale leggendario della Boss!
L’autore di quest’articolo non si prende la responsabilità per danni causati a persone e/o cose…quindi se volete “smanettare” sul DS-1 sono solo “cacchi vostri!!!”
Uomo avvisato…
Prima di iniziare a parlare di modifiche o migliorie bisogna avere gli schemi base che spesso sono reperibili su molti siti di “smanettoni” amatoriali.
Ecco qui lo schema che fa al caso nostro scaricato direttamente da Fuzzcentral.
Nel nostro caso possiamo eliminare il circuito di bypass a jfet ottenendo il seguente scema:
Lo schema si può facilmente scomporre in 5 sotto sezioni: buffer d’ingresso, stadio di clipping, controllo toni, buffer d’uscita e la sezione alimentazione.
Partendo proprio da quest’ultimo si può vedere che dall’alimentazione singola a 9V viene ottenuta una tensione di riferimento (4.5 V) tramite il partitore R24,R25 con il conseguente condensatore C15 di stabilizzazione di Vref. In questo modo l’ operazionale funzionante in alimentazione duale può essere utilizzato anche in alimentazione singola. Il buffer in ingresso è a bjt con guadagno leggermente inferiore all’unità e serve per mantenere alta l’impedenza d’ingresso e accoppiare l’uscita del primo stadio con l’ingresso del secondo; la frequenza di taglio inferiore è circa sui 600Hz (se volete più bassi aumentate i valori di C2, C3; se invece volete il suono ancora più brillante dimezzate il loro valore attuale). Lo stadio di clipping è il vero e proprio cuore del ds-1, infatti, in questo stadio si ottiene la “pasta” sonora del ds-1. La distorsione avviene tramite tosatura a diodi del segnale (D4, D5, D8) che fende l’onda che supera la soglia di 0.6/0.7V.
Qui ognuno può sperimentare a piacere ogni tipo di diodo e distorsione simmetrica o asimmetrica.
Prima dell’operazionale c’è un normale amplificatore di segnale a bjt a emettitore comune avente un gain di circa 30 dB e tramite C3,C4,C5 un filtro passabanda per i mediobassi con taglio inferiore di 200 Hz e taglio superiore di 1.6 KHz. La coppia di amplificatori operazionali con i diodi applica una distorsione asimmetrica con una prevalenza di armoniche pari che nel nostro caso, sono quelle più gradevoli all’orecchio umano. In questa sezione potete modificare un po’ di tutto:
_aumento del gain: sostituire R13 da 4.7K con una da 2.7/2.2K, non consiglio di scendere sotto 1K altrimenti si potrebbero avere autoscillazioni. (Bisogna ricordarsi che R13 regola anche la frequenza di taglio inferiore...) Si può cambiare il potenziometro da 100K con uno da 220/470K mantenendo inalterata R13.
_aumento toni bassi: cambiare C7 da 10p passare a 100p, C8 da 470n a 1/ 2.2U n.p., C9 da 470n a 1/ 2.2U
_etc…
Il bello dello “smanettare” è proprio questo, sperimentare componenti e valori diversi per ottenere suoni totalmente personalizzabili!!!
La teoria è indispensabile per modificare pedalini, ma la pratica parla da sola: sperimentare per sentire le variazioni di suono!!!
Spesso si può migliorare il tono di un pedalino semplicemente sostituendo i componenti “commerciali” con quelli di qualità migliore (resistenze a strato metallico e condensatori a film metallico).
Il controllo toni è passivo e secondo me non ha bisogno di molte modifiche è gia carino così, nulla vieto di cambiare i valori delle due frequenze di taglio!
L’ultimo blocco è il controllo del volume e buffer che con la sua bassa impedenza di uscita riesce ad avere abbastanza corrente per pilotare qualsiasi pedale o amplificatore.
Il ds-1 originale ha già un ottimo suono e personalmente consiglio di tenerlo tale soprattutto per i meno esperti, invece se ritenete di essere sicuri al 100% delle vostre capacità e volete cimentarvi nell’autocostruzione non mi resta altro che augurarvi “buon smanettamento”.
Se qualcuno ha qualche domanda specifica riguardati lo schema o alle mie modifiche al ds-1 scrivetemi qui mordeamplifier@libero.it ciauuuuuuuuzzz!!!





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